La Carta di Peters

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La nuova carta, la mia carta, rappresenta in modo egualitario tutti i paesi della Terra…” “Da cinquemila anni esistono le carte geografiche, e da tremila anni queste carte hanno contribuito a formare l’immagine che l’uomo ha del mondo. 

Scienziati, storici, papi, ricercatori, navigatori hanno disegnato delle carte, ma solo da 400 anni esiste il mestiere di cartografo. Come storico con interessi geografici ho studiato la storia della cartografia con particolare interesse.

Mi resi conto della inadeguatezza delle carte terrestri esistenti che non favorivano, tra l’altro, la migliore soluzione che sempre sorge quando si trasporta la superficie terrestre su un foglio piano.

A. Peters

La Carta di Peters è una carta geografica, pubblicata da Arno Peters nel 1973, in contrapposizione a quella, più utilizzata, di Mercatore, (disegnata da Gerard De Kremer) e concepita essenzialmente per agevolare il tracciamento di rotte sulla superficie terrestre ma che, per le sue modalità di costruzione, non mantiene le effettive proporzioni tra le superfici dei vari continenti.

Arno Peters (Berlino, 22 maggio 1916 – Brema, 2 dicembre 2002) è stato uno storico e cartografo tedesco. Si interessò in particolare alle problematiche dell’equità economica e politica per tutte le popolazioni mondiali.
E proprio facendo seguito a questo suo lavoro, Peters pensò di elaborare una carta geografica che rispettasse le effettive dimensioni dei vari paesi e la loro reciproca posizione in un quadro unitario. Lavoro non facile ma che, pubblicato nel 1973 trovò subito un immediato successo.

La carta di Peters fu scelta come simbolo della carta dei diritti dei popoli e fu pubblicata in oltre 200 edizioni.

La rappresentazione della superficie terrestre, che è tridimensionale, non può mai essere riportata fedelmente in un piano bidimensionale, qualcosa viene perso. I geografi e i cartografi, a seconda delle finalità e dei mezzi tecnici posseduti, hanno scelto quali aspetti privilegiare, rotte marine, coste, ambienti più interessanti per i committenti (mercanti e monarchi).

La carta che si è maggiormente imposta è quella di Mercatore (1569, altro cartografo tedesco), che pone l’Europa al centro e che riserva ai Paesi del Nord del pianeta i 3/4 della carta, rimpicciolendo e schiacciando l’emisfero Sud nell’ultima quarto. La carta originale di Mercatore nel corso dei secoli è stata resa più accurata nei particolari e non nel suo difetto originale, controllate nei testi di geografia e negli atlanti: l’equatore non si trova a metà del rettangolo, ma molto più giù.

Carta di Peters

Carta di Mercatore

Ad un primo sguardo la carta di Peters ci lascia perplessi. Non siamo abituati a vedere un mondo siffatto. Impariamo infatti la geografia del mondo su una carta che non mostra il mondo così com’è. Sul planisfero tradizionale l’Ecuador non si trova al centro, la Scandinavia sembra più grande dell’India quando in realtà è tre volte più piccola, la Russia è il doppio dell’Africa, quando in verità è più piccola; l’America Latina ha meno spazio dell’Europa ed ancor meno degli USA e del Canada messi assieme, quando in realtà il Sud America è il doppio dell’Europa e sensibilmente più grande del Nord America.

Certamente la dimensione di un Paese non è il solo aspetto, e neanche il più importante per conoscere una nazione. Ciò non toglie che devono andare rispettate quelle che sono le sue effettive dimensioni. Per conoscere e “capire” un Paese sono necessari, ovviamente, altri strumenti di lettura e interpretazione che ci facciano sentire la dimensione mondiale della nostra epoca, la comune umanità di tutti i popoli e l’esigenza di incontri finalmente paritari.

In ogni caso la carta geografica del mondo di Peters è un invito a guardare al nostro pianeta con occhi diversi: le carte geografiche che rimpiccioliscono tutto il Sud del mondo sono anch’esse, in definitiva, il simbolo di una geografia rubata, un’economia saccheggiata, di una storia falsificata.

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