Padre Luigi Brambilla

Padre missionario della Consolata.
Ha operato nelle parrocchie di Likoni ed Ukunda in Kenia.

LA SUA STORIA
Nato a Ronco Briantino il 20 marzo 1951 da Angelo e Maria Brambilla. A 10 anni entra in Seminario della Consolata a Bevera di Castello Brianza dove compie gli studi della scuola media e quelli ginnasiali. Prosegue gli studi liceali a Varallo Sesia. Segue l’anno di noviziato con la prima professione religiosa nella Certosa di Pesio (Cuneo). Compie gli studi filosofici e teologici a Torino, completati poi a Roma. Ordinato sacerdote a Bevera il 31 dicembre 1976 celebra la prima Messa a Ronco il 2 gennaio 1977.
Nei primi anni di ministero viene incaricato dell’animazione missionaria nella casa di Biadene (Veneto) fino al 1981. In seguito ha frequentato un corso di specializzazione in audiovisivi a Lione e Mon-treal per iniziare il centro di animazione missionaria nella Casa Madre di Torino, collaborando anche alla preparazione della rivista missionaria “Amico”.
Destinato alle missioni del Kenya, nel 1987 si reca in Inghilterra per lo studio approfondito della lingua inglese. A febbraio del 1988 parte per il Kenya. Rimane a Nairobi per un rapido corso di Kiiswahili. Arriva a Mombasa nella parrocchia di Likoni affiancando Padre Angelo Fantacci. In questa missione si è preoccupato di dare una formazione ai giovani, insegnando loro un mestiere e soprattutto comunicando loro una fede profonda.
Dal 1996 lavora per la costruzione della nuova parrocchia di Ukunda per la quale spende tutte le sue energie, pur con i primi sintomi della malattia. Dopo la consacrazione della nuova chiesa, il 20 aprile 1997 torna in Italia per il suo periodo di vacanza e per poter fare degli accertamenti medici. Gli viene diagnosticata una forma molto grave e incurabile di sclerosi. Con grande forza di volontà intraprende varie terapie. La malattia prosegue velocemente portandolo alla morte per insufficienza respiratoria il 19 luglio 1998. I funerali si sono svolti il 21 luglio 1998.
Grazie Padre Luigi per la tua testimonianza nell’annuncio del vangelo e nel viverlo nella sofferenza. La tua morte sembra dire a tutti i giovani: “Ho lasciato il posto vuoto perché qualcuno di voi abbia il co-raggio di accettare la mia eredità: non lasciate che, con la mia morte, ci sia un missionario in meno su questa terra…”

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