CONTAGIO FUORI DAL SEPOLCRO

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26 aprile 2020

“Contagio fuori dal sepolcro”

Il Papa nel discorso di Pasqua ha usato l’immagine del “contagio” per descrivere la diffusione dell’annuncio della risurrezione di Gesù: riecheggia in tutto il mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù Cristo è risorto! È veramente risorto!”. Come una fiamma nuova questa Buona Notizia si è accesa nella notte: la notte di un mondo già alle prese con sfide epocali ed ora oppresso dalla pandemia, che mette a dura prova la nostra grande famiglia umana.

In questa notte è risuonata la voce della Chiesa: “Cristo, mia speranza, è Oggi risorto!”. È un altro “contagio”, che si trasmette da cuore a cuore – perché «ogni cuore umano attende questa Buona Notizia». Aveva già parlato, il Santo Padre, di contagio della solidarietà per contrastare quello della malattia, ma nella Pasqua si è spinto più in là: la fede, la forza della Buona Notizia, si espandono se qualcuno sa trasmettere da cuore a cuore l’annuncio di Gesù Risorto.

Lunedì dell’Angelo, poi, ha specificato che bisogna abbandonare sepolcro vuoto e guardare oltre, guardare al Risorto che porta le sue piaghe di Crocifisso e affidarsi al cammino nuovo che Lui ci affida.  Così ha detto nell’omelia: «Anche oggi, davanti alla prossima – speriamo che sia presto – prossima fine di questa pandemia, c’è la stessa opzione: o la nostra scommessa sarà per la vita, per la resurrezione dei popoli o sarà per il dio denaro: tornare al sepolcro della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione… lì c’è il sepolcro».

 Il vostro parroco don Adelio

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