19 aprile 2020

Pasqua 2020: “il desiderio di continuare a stare insieme, a essere comunità in cammino.”

Carissimi, questa Pasqua la stiamo vivendo soli, nelle nostre case, eppure l’annuncio della Pasqua è ben diverso. Le donne che il mattino presto si recano al sepolcro e che incontrano l’annuncio della Risurrezione attraverso due Angeli che spiegano loro il senso della tomba vuota, vanno subito a dirlo agli apostoli, sentono il desiderio di condividere, di essere comunità. Anche noi siamo invitati a essere comunità che vive, sta insieme, costruisce sul Signor Risorto.

Questa riflessione è stata fatta anche dal nostro Vescovo in occasione della Pasqua. Ha detto che il vero problema della fragilità di fede in molti è riconducibile “all’insostituibile solitudine dell’io”. È proprio vero, più noi ci mettiamo al centro di tutto, più noi diventiamo soli, egoisti, arroganti. Questa pandemia invece deve farci riflettere (ma sarà così?). Non si può più vivere soli, ma insieme.

Anche i cristiani devono riflettere: insieme, come popolo “mandato dal Risorto”, è meglio. È il Vangelo che ci porta a essere comunità, e non liberi battitori, unici, e monadi in un mondo di sconosciuti. Quali conseguenze? Più solidali tra noi e verso gli uomini. Più uniti nel vivere la fede, facendo le cose più importanti. Comprendiamo meglio come la nostra fede senza momenti comunitari, vissuti insieme, noi siamo persi, isolati, sterili. La nostra fede ha bisogno di Eucaristia, di condivisione, di Messe comunità, di preghiere insieme, di annunci, di relazioni.

Preghiamo perché questo avvenga presto.

 Il vostro parroco don Adelio

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